mercoledì 19 maggio 2010

POPOLAZIONE MONDIALE E AMBIENTE

POPOLAZIONE MONDIALE E AMBIENTE

STORIA DELLA POPOLAZIONE MONDIALE

Un milione di anni fa, gli abitanti della terra erano 100.000. La crescita della popolazione proseguì con ritmi lenti fino alla rivoluzione neolitica (10.000 anni fa), poi ebbe un'accelerazione con lo svilppo dell'agricoltura e dell'allevamento.Nell'anno della nascita di Cristo 250 milioni di persone popolavano la Terra, di cui 55 nell'Impero romano e 70 in Cina.


Nel 1340 la popolazione Europea si attesta attorno ai settanta milioni di individui, mentre alla nascita della dinastia Ming (1368) quella Cinese conta circa sessanta milioni di abitanti. La pandemia della Peste Nera, che colpì nel corso del XIV secolo il mondo allora conosciuto, ridusse la popolazione umana da 450 a 350-375 milioni di abitanti; solo dopo il 1500 si raggiunse una stima di abitanti superiore a quella del 1347. La colonizzazione europea delle Americhe contribuì fortemente al futuro sviluppo della popolazione mondiale, nonostante l'ingente perdita di vite umane tra le popolazioni indigene del nuovo mondo; l'apertura di nuovi spazi da abitare e la scoperta di specie vegetali quali il mais, la patata, il cotone ed il pomodoro fornì nuove prospettive per l'evoluzione spaziale e qualitativa della popolazione Europea.


Durante la rivoluzione industriale, i progressi della medicina e l'aumento esponenziale della qualità della vita nei paesi sviluppati portarono alla cosiddetta rivoluzione demografica; il tasso di mortalità scese vertiginosamente, e un contemporaneo tasso di natalità elevato portò ad un raddoppio della popolazione mondiale in solamente due secoli. La popolazione Europea in particolare passò da 100 milioni a quasi 200 milioni di individui, e nel corso del XIX secolo raddoppiò ulteriormente.
Nel 1975 la popolazione mondiale raggiunge i 4 miliardi di individui, raddoppiando in soli 35 anni e toccando la propria velocità di crescita più elevata;in meno di mezzo secolo sostanzialmente il pianeta Terra si è popolato di tante persone quante se ne erano raccolte in tutti i millenni precedenti.La popolazione mondiale adesso, ha raggiunto i 6.801.400.000 abitanti. Nei paesi ricchi l'incremento demografico fu dovuto a un livello di prosperità senza precedenti; invece nei paesi poveri cambiò grazie all'introduzione di moderne tecniche mediche.
Oggi, i paesi con più speranza di vita ( Nord del mond=paesi vecchi )  hanno un basso tasso di natalità e perciò un numero maggiore per gli anziani che per i giovani. Nei paesi con poca speranza di vita ( Sud del mondo=paesi giovani) hanno un alto tasso di natalità e perciò un numero più elevato per i giovani.

DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE NEL MONDO

Quasi tutta l'umanità vive concentrata su poco più di un sesto delle terre emerse. Alcuni fattori hanno condizionato in passato, e in parte condizionano ancora oggi, il popolamento.


In effetti, un primo fattore è la distanza dall'Equatore che porta verso le regioni a clima temperato e monsonico  una buona parte dell'umanità. Sono le regioni in cui l'agricoltura si è sviluppata con buoni risultati fin dall'antichità. Verso i Poli, per il grande freddo, la popolazione diminuisce rapidamente.


Un secondo fattore è la distanza del mare e dei grandi corsi d'acqua. In tutti i continenti il popolamento è molto elevato lungo le coste dei mari e degli oceani, mentre diminuisce man mano che ci si allontana dalla costa e dall'acqua. Un terzo fattore è l'altitudine. Il popolamento più fitto si trova nelle aree di pianura, mentre le montagne e gli altopiani elevati, freddi e di difficile coltivazione, hanno sempre respinto gli uomini.


Infine, gli insediamenti dipendono dalle risorse che ogni ambiente offre e che gli uomini sono in grado di sfruttare. In effetti, le steppe aride, i terreni gelati, i luoghi desertici e privi di vie d'acqua, i territori scarsi di risorse alimentari hanno in passato respinto gli uomini. Oggi il popolamento dipende, per le diverse forme che assume, anche dal grado di sviluppo economico delle varie aree del mondo.


Si può dire che il mondo sia diviso da una linea immaginaria, orizzontale, che separa le nazioni ricche ed evolute nel Nord e quelle povere e in via di sviluppo nel Sud della Terra. Le differenze nel livello di vita generano flussi migratori dai luoghi più miseri verso quelli più ricchi. Questo fenomeno accade anche all'interno di ogni stato, ricco o povero: le popolazioni tendono in genere a concentrarsi nelle aree urbane, abbandonando così le campagne.L'emisfero boreale è più popolato di quello australe. Però aree molto abitate si alternano ovunque ad aree poco popolate.
La maggior densità demografica si trova in tre aree:
  1. Asia;
  2. Europa;
  3. America Settentrionale.
La minore densità invece si trova:
  1. nelle foreste tropicali ( popolazione ormai in estinzione);
  2. nelle zone aride e desertiche ( anche se ci  sono popolazioni che, con le oasi e con il commercio, sono riuscite a vivere, come i Tuareg nel Sahara);
  3. nell'Artide e nell'Antartide ( indispensabili però per il clima).
RISCALDAMENTO GLOBALE


Ultimamente si parla tanto del problema del "riscladamento globale" dovuto dall'inquinamento eccessivo che provoca la popolazione. Questo inquinamento deriva soprattutto dagli scarichi delle indstrie che inquinano l'aria e le acque. L'inquinamento rimane "intrappolato" nell'atmosfera e blocca il ritorno dei raggi solari. Quest i, intrappolati a loro volta nell'atmosfera, riscaldano tutto il pianeta portando dei gravi rischi. I principali sono:
- maggiore effetto serra;
- scioglimento dei ghiacciai;


Questo video e i suoi correlati, tratti dal film- documentario di Al Gore, spiegano il vero problema del nostro pianeta.



Il nostro pianeta è ricco di bellezza: salviamola!!!